🌬️ Climatizzatore scarico: cosa significa, cosa fare e quando conviene sostituirlo
Quando il climatizzatore non raffresca più come prima, molti pensano: “È scarico, va solo ricaricato”. Ma in realtà questa affermazione nasconde un fraintendimento comune, che può portare a spese inutili e a interventi inefficaci.
In questo articolo vediamo cosa vuol dire davvero avere un climatizzatore scarico, cosa comporta, come si interviene in modo corretto e quando conviene cambiare l’impianto invece di continuare a rincorrere ricariche.
❄️ Il ruolo del gas refrigerante
Il gas refrigerante è il “cuore termico” del climatizzatore. A differenza di quanto pensano in molti, non si consuma nel tempo. È contenuto in un circuito chiuso e serve a trasferire il calore dall’ambiente interno verso l’esterno (in estate) o viceversa (in inverno con la pompa di calore).
I gas più utilizzati oggi sono:
- R32: il più moderno, meno impattante sull’ambiente.
- R410A: ancora diffuso, ma progressivamente sostituito dal R32.
- R290: propano, usato in apparecchi specifici.
- R22: ormai fuori legge per la ricarica, ma ancora presente in vecchi impianti.
🔴 R22: un gas vietato per legge
Molti climatizzatori installati fino agli anni 2000 funzionavano con R22, un refrigerante oggi vietato per la sua alta pericolosità ambientale (effetto serra e distruzione dell’ozono). Dal 2015 è proibito ricaricarlo, quindi se il tuo impianto è a R22 e ha una perdita, l’unica opzione è sostituire il climatizzatore.
🛑 Climatizzatore scarico: un sintomo, non una manutenzione
Un climatizzatore è “scarico” quando nel circuito manca parzialmente o totalmente il gas refrigerante. Questo non è mai normale. Non esiste una perdita “fisiologica”: se il gas è uscito, significa che c’è una perdita nel circuito.
I sintomi più comuni:
- Il climatizzatore soffia aria a temperatura ambiente
- La macchina esterna si accende ma si spegne subito
- Gela l’unità interna
- Aumentano i consumi, ma il comfort peggiora
- Compare un errore in codice (es. pressione bassa)
🔍 Le cause principali di perdita
- Raccordi o saldature difettose
Brasature fatte male o giunti non serrati a dovere possono provocare microfughe, anche invisibili a occhio nudo. - Vibrazioni o stress meccanico
Il passaggio del tempo, le vibrazioni del compressore o urti meccanici possono aprire piccole fessure nelle tubazioni. - Corrosione
In ambienti molto umidi o salini (case al mare), le tubazioni in rame possono corrodersi e diventare porose. - Perdite sottotraccia
In molti impianti recenti le linee frigorifere passano sotto traccia, cioè incassate nelle pareti. In caso di perdita in queste sezioni, il gas si disperde nel muro ed è quasi impossibile individuare il punto esatto.
🧪 Cosa fa un tecnico quando l’impianto è scarico?
Un tecnico abilitato con patentino F-GAS non si limita a “ricaricare il gas”, ma deve:
- ✅ Recuperare l’eventuale gas residuo (non scaricarlo in atmosfera!)
- ✅ Effettuare un test di tenuta con azoto secco
- ✅ Riparare la perdita, rifare il vuoto e solo dopo ricaricare
- ❌ Se non trova la perdita, sospendere la ricarica – soprattutto se l’impianto è sottotraccia
💬 In alcuni casi, quando non si riesce a localizzare la perdita e l’impianto è incassato nel muro, l’unica soluzione è rifare completamente l’impianto in canalina esterna, visibile e ispezionabile.
🧯 E i prodotti turafalle? Funzionano?
Negli ultimi anni sono comparsi sul mercato alcuni additivi turafalle da inserire nel circuito frigorifero, promettendo di sigillare microperdite invisibili. In teoria, funzionano per perdite inferiori a 0,1 g/giorno.
Ma attenzione:
- 🔴 Sono poco efficaci se la perdita è anche solo moderata
- 🔴 Possono intasare il circuito o danneggiare valvole e compressori
- 🔴 Alcuni produttori non riconoscono la garanzia se usati
👉 Per questo motivo, i turafalle vanno considerati solo in casi estremi, quando la perdita è minima e l’impianto non è economicamente riparabile.
⚠️ È contro la legge ricaricare senza riparare
La normativa europea F-GAS è molto chiara:
Chi lo fa, anche in buona fede, viola:
- ❌ La direttiva F-GAS 517/2014
- ❌ Le regole di buona pratica professionale
- ❌ Le leggi sulla tutela ambientale
Infatti, solo i professionisti certificati possono maneggiare gas refrigeranti. Ed è obbligatorio recuperare e smaltire correttamente il gas prima di ogni intervento.
💡 Una ricarica fatta senza riparare la perdita è illegale, pericolosa e inutile: il gas uscirà di nuovo e il problema si ripresenterà a breve.
🆕 Quando conviene cambiare il climatizzatore?
In alcuni casi, sostituire il vecchio climatizzatore è la scelta più intelligente, non solo per motivi ambientali ma anche economici e tecnici.
Ecco quando conviene davvero cambiare:
| Situazione | Perché conviene cambiare |
|---|---|
| Il climatizzatore usa R22 | Vietato ricaricarlo, impianto obsoleto |
| È vecchio di oltre 12-15 anni | Scarsa efficienza, consumi alti |
| È scarico e non si trova la perdita | Rifare le tracce è costoso, meglio canalina + macchina nuova |
| Consuma troppo e raffresca poco | I modelli nuovi consumano fino al 40% in meno |
🌱 I vantaggi di un impianto nuovo
- ✅ Rendimento A+++ con inverter e R32
- ✅ Maggiore silenziosità
- ✅ Controllo smart da app
- ✅ Garanzia fino a 10 anni sul compressore (in alcuni marchi)
- ✅ Minori costi di manutenzione nel tempo
👉 In più, se il vecchio impianto è sottotraccia e ha problemi, si può realizzare il nuovo impianto con canalina esterna, evitando lavori invasivi e costi di muratura.
❓ FAQ – Domande frequenti sul climatizzatore scarico
Ogni quanto va ricaricato il gas del climatizzatore?
Mai, se il circuito è integro. Se serve ricaricare, c’è una perdita.
Il gas può evaporare col tempo?
No. Il circuito è chiuso. Se manca gas, c’è una perdita.
Posso ricaricare da solo il gas?
No. Serve patentino F-GAS e attrezzatura professionale. È pericoloso e illegale farlo da soli.
È vero che i turafalle risolvono i problemi?
Solo in caso di microperdite. Per il resto, sono inefficaci o addirittura dannosi.
Cosa succede se continuo a ricaricare senza riparare?
Sprechi soldi, danneggi la macchina e violi la legge. Il problema non si risolve.
Quanto costa rifare l’impianto in canalina?
Dipende dalla lunghezza, dal percorso e dal numero di split. In molti casi è più economico che rompere muri.
✅ Conclusione
Un climatizzatore “scarico” non è una situazione normale e non va trattata come una semplice manutenzione stagionale. È il segno di una perdita, che può essere piccola o strutturale, ma va sempre affrontata da personale qualificato.
Ricaricare senza cercare la causa è solo una toppa temporanea, che alla lunga diventa una spesa inutile e rischiosa.

